“Palena. Prezioso scrigno di natura” è il titolo della precedente guida turistica su Palena. Per oltre 10 anni ha svolto egregiamente il suo compito, fornendo un grande contributo alla conoscenza del territorio. L’esaurimento delle scorte ha coinciso con l’esigenza di rinnovare la formula, adeguandola alla ormai diffusa presenza di internet e dei moderni strumenti di consultazione. “Palena in tasca”, nelle nostre intenzioni, doveva essere, oltre ad un approfondito lavoro di ricerca storica, uno strumento di accompagnamento al turista, semplice e schematico. L’aggiunta di un sito internet, con contenuti più estesi ed implementabili, ed una nutrita bibliografia, consentono di approfondire i temi e sviluppare nuove ricerche. Del resto, la realizzazione di una nuova guida turistica in formato cartaceo, nell’ambito di una più ampia campagna di promozione territoriale - che porta il nome di Palena in tasca - era un dovere, nei confronti sia dei turisti e di tutti i visitatori, che vorremmo rendere partecipi di tanta “bellezza”, sia dei cittadini di Palena. Seguendo i principi sopra richiamati, abbiamo indirizzato le nostre energie verso la creazione di un prodotto che potesse essere agevole nella lettura e nella consultazione, maneggevole nel formato, accattivante nella struttura: una guida composta da schede, organizzate per percorsi tematici, che possono essere lette stando davanti al monumento, oppure a casa, pianificando la propria vacanza a Palena.
I contenuti, di facile lettura, sono pensati per il visitatore, ma anche per tutti quanti vorranno avventurarsi nello studio della storia e dell’arte di Palena, supportati dalla bibliografia finale: una pubblicazione versatile, che non può contenere in sé tutta la storia e la bellezza del nostro paese, ma che deve essere l’invito a visitare con i propri occhi, ad esperire con i propri sensi la bellezza di questo luogo.
Palena, 13/07/2014
Il Sindaco
Domenico Parente
Palena è un piccolo borgo nella provincia di Chieti, una realtà montana animata da poco meno di 1.500 abitanti. Palena è stata un microlaboratorio della storia nazionale: santi, eremiti, guerrieri, re, ma anche artisti, letterati, artigiani che hanno dato vita alla storia ed alla cultura di questo luogo.
Un visitatore che voglia abbracciare in un solo sguardo tutta questa bellezza – da intendersi nel senso più ampio del termine – ha bisogno di uno strumento di facile consultazione, sintetico nei contenuti ma al contempo esaustivo: Palena in tasca è la risposta a questa esigenza.
Palena in tasca uno strumento che supera il tradizionale impianto libresco delle guide turistiche, e vuole accompagnare il visitatore alla scoperta del territorio: una guida suddivisa per schede da consultare seguendo i percorsi tematici consigliati, oppure elaborando il proprio personale itinerario.
Palena in tasca fornisce le informazioni essenziali alla comprensione della cultura locale, nelle sue molteplici declinazioni, e fa parte di un più ampio progetto di ricerca e promozione.
Il sistema informarivo è formato:
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Cinque itinerari consigliati per poter approfondire la conoscenza degli aspetti salienti del patrimonio storico e naturalistico che Palena offre.
L’uccellino è un motivo decorativo ricorrente nella ceramica palenese.
Il modello da cui è scaturito il logo di Palena in tasca è stato rintracciato in un piatto frammentario, rinvenuto in una fornace collocata nell’area del Castello ducale: un uccellino dalla lunga coda sembra planare al suolo; ne siamo rimasti colpiti non solo perché bello e realistico ma perché ci è sembrato perfettamente calzante con la volontà di individuare un simbolo che riunisse in sé le numerose sfumature del patrimonio culturale, storico e naturalistico che intendiamo mettere qui in valore. Ci siamo poi imbattuti in un brano scritto da Hermann Hesse “Favola d’amore” che descrive la metamorfosi di un uccello con queste parole: «La felicità?» disse il bell’uccello e rise con il suo becco dorato, «la felicità, amico, è ovunque, sui monti e nelle valli, nei fiori e nei cristalli».
Con queste parole l’uccello spensierato scosse le sue piume, allungò il collo, agitò la coda, socchiuse gli occhi, rise un’ultima volta e poi rimase seduto immobile, seduto fermo nell’erba, ed ecco: l’uccello era diventato un fiore variopinto, le piume si erano trasformate in foglie, le unghie in radici. Nella gloria dei colori, nella danza e negli splendori, l’uccello si era fatto pianta. Il brano sembra racchiudere il senso dell’uccellino delle nostre ceramiche, che simboleggia la natura tutta ma che è anche di più.