La prima testimonianza che attesti l’esistenza del Castello risale all’anno 1136: sorto probabilmente su un antico tempio dedicato alla dea Cerere, dea della terra e della prosperità, per successivi ampliamenti l’originario fortilizio, ha assunto l’aspetto di una struttura complessa. Eretto su un enorme sperone roccioso, il fortilizio si articola su tre livelli con un giardino pensile ed un terrazzo panoramico: presenta un corpo centrale intorno al quale si sviluppano due ali laterali.
Nel 1216 queste mura ospitarono San Francesco d’Assisi che si dirigeva da Guardiagrele a Castelvecchio subequo, il suo passaggio rimase per sempre nella memoria del paese e di coloro che lo governarono: Florisenda, la figlia del Conte Tommaso Vinciguerra, che qui nacque nel 1239, ispirata dal poverello di Assisi, fondò a Sulmona il monastero di S. Chiara,di cui ella stessa fu badessa.
Successivamente, nel 1268 Carlo d’Angiò donò il castello al poeta Sordello da Goito, come riconoscimento per la fedeltà dimostratagli, ma è legittimo pensare che il trovatore, ormai anziano, non abbia mai trascorso alcun periodo a Palena.
Nel 1393 Ramondaccio Caldora si rifugiò in questo castello inseguito dalle truppe di Ladislao d’Angiò che nulla poterono per espugnarlo; come nulla poterono, nel 1464, le truppe di Ferdinando d’Aragona quando posero sotto assedio il castello al fine di catturare Antonio Caldora.
I terremoti del 1706 e del 1933 ferirono profondamente il complesso, cui la seconda guerra mondiale non risparmiò danni e distruzioni, ma oggi il Castello ducale, dopo una lunga campagna di restauro è tornato a nuova vita.
La prima testimonianza che attesti l’esistenza del Castello risale all’anno 1136: sorto probabilmente su un antico tempio dedicato alla dea Cerere, dea della terra e della prosperità, per successivi ampliamenti l’originario fortilizio, ha assunto l’aspetto di una struttura complessa. Eretto su un enorme sperone roccioso, il fortilizio si articola su tre livelli con un giardino pensile ed un terrazzo panoramico: presenta un corpo centrale intorno al quale si sviluppano due ali laterali.
Nel 1216 queste mura ospitarono San Francesco d’Assisi che si dirigeva da Guardiagrele a Castelvecchio subequo, il suo passaggio rimase per sempre nella memoria del paese e di coloro che lo governarono: Florisenda, la figlia del Conte Tommaso Vinciguerra, che qui nacque nel 1239, ispirata dal poverello di Assisi, fondò a Sulmona il monastero di S. Chiara,di cui ella stessa fu badessa.
Successivamente, nel 1268 Carlo d’Angiò donò il castello al poeta Sordello da Goito, come riconoscimento per la fedeltà dimostratagli, ma è legittimo pensare che il trovatore, ormai anziano, non abbia mai trascorso alcun periodo a Palena.
Nel 1393 Ramondaccio Caldora si rifugiò in questo castello inseguito dalle truppe di Ladislao d’Angiò che nulla poterono per espugnarlo; come nulla poterono, nel 1464, le truppe di Ferdinando d’Aragona quando posero sotto assedio il castello al fine di catturare Antonio Caldora.
I terremoti del 1706 e del 1933 ferirono profondamente il complesso, cui la seconda guerra mondiale non risparmiò danni e distruzioni, ma oggi il Castello ducale, dopo una lunga campagna di restauro è tornato a nuova vita.