Alle spalle dell’abside della chiesa dei Santi Antonino e Falco, in un’area verde di recente valorizzazione, si affaccia il “Belvedere Morriconi”, un piccolo terrazzo sul corso del fiume Aventino, che offre una interessante visuale sul quartiere anticamente denominato “Valle”.
Salendo la scala di accesso che immette al Belvedere, dal parcheggio di via Ponte, si apprezza, a sinistra, non solo l’entità del blocco roccioso su cui si sviluppa la chiesa di San Falco, ed il Belvedere medesimo, ma anche gli archi a tutto sesto, realizzati con blocchi di pietra squadrati, che dovevano appartenere ad una delle più antiche versioni dell’edificio ecclesiale. È certo infatti che il Belvedere si erge sull’area occupata dalla canonica della chiesa di San Falco nella sua versione medievale, demolita a seguito del terremoto del 1706.
Il Belvedere è una piccola oasi di pace e silenzio all’interno del borgo; l’incessante fragore delle acque del fiume, che scorrono verso la valle, accompagna la visione del panorama: a destra Colleveduta con la sua pineta e l’Area funistica, a sinistra l’area boschiva, che si estende senza soluzione di continuità fino a Lettopalena ed oltre, e la linea curva della strada denominata “le Tajate” che conduce a Lama dei Peligni segnando il profilo della montagna.
Alle spalle dell’abside della chiesa dei Santi Antonino e Falco, in un’area verde di recente valorizzazione, si affaccia il “Belvedere Morriconi”, un piccolo terrazzo sul corso del fiume Aventino, che offre una interessante visuale sul quartiere anticamente denominato “Valle”.
Salendo la scala di accesso che immette al Belvedere, dal parcheggio di via Ponte, si apprezza, a sinistra, non solo l’entità del blocco roccioso su cui si sviluppa la chiesa di San Falco, ed il Belvedere medesimo, ma anche gli archi a tutto sesto, realizzati con blocchi di pietra squadrati, che dovevano appartenere ad una delle più antiche versioni dell’edificio ecclesiale. È certo infatti che il Belvedere si erge sull’area occupata dalla canonica della chiesa di San Falco nella sua versione medievale, demolita a seguito del terremoto del 1706.
Il Belvedere è una piccola oasi di pace e silenzio all’interno del borgo; l’incessante fragore delle acque del fiume, che scorrono verso la valle, accompagna la visione del panorama: a destra Colleveduta con la sua pineta e l’Area funistica, a sinistra l’area boschiva, che si estende senza soluzione di continuità fino a Lettopalena ed oltre, e la linea curva della strada denominata “le Tajate” che conduce a Lama dei Peligni segnando il profilo della montagna.